giovedì 30 aprile 2015

la formazione

Se vuoi saperne di più o se volessi diventare psicomotricista, ti rimando a questi siti di scuole ed enti che offrono la formazione!



mercoledì 22 aprile 2015

La SEDUTA di psicomotricità

Ecco le parti fondamentali in cui si struttura una seduta:

  • il rituale iniziale: è un momento importante perchè serve a connotare la seduta come un momento educativo eccezionale e a differenziarla rispetto agli altri momenti della giornata. All'entrata, se la sala lo permette, i bambini si tolgono la scarpe restando a piedi nudi. Si siedono su una panca che sarà posta in modo tale da vedere tutta la stanza e i giochi. Si chiamano per nome tutti i bambini e anche gli assenti. Dopodichè si ricorda che la sala è stata preparata per loro e per i loro giochi, che possono giocare liberamente ma rispettando delle condizioni; si ripetono quindi le regole che sono:
    • si sta attenti a non farsi male
    • non si fa male agli altri bambini  
    • non si distrugge quello che gli altri hanno costruito
Poi si ricorda che allo scadere del tempo di gioco, i bambini verranno invitati a spostarsi nel secondo luogo dove si racconterà una storia e si potrà scegliere se fare un disegno o costruire.


  • la fase di espressività motoria: il segnale del "via!" pone fine all'attesa di giocare e i bambini possono correre a distruggere il muro che è stato preparato per loro, azione che permette di liberare un'intensa emozione collettiva. Il gioco avviene liberamente e potremo osservare il manifestarsi del mondo interiore di ogni bambino, delle sue paure e dei suoi bisogni. I giochi saranno diversi in base all'età, a partire dai giochi più senso-motori dei piccolini (saltare, rotolare, scivolare, correre, nascondersi) a quelli più simbolici dei grandi (costruire case e rifugi, travestirsi e giocare a fare la principessa o il cattivo).












  • la fase della storia: svolge la funzione di rassicurazione profonda attraverso il linguaggio. Si gioca su due registri: prima l'aumento dell'angoscia, partendo dai temi collegati alle paure che i bambini hanno manifestato durante la seduta, e poi il ritorno alla rassicurazione. La storia può svolgersi anche a puntate e parte sempre dagli spunti che i bambini forniscono allo psicomotricista, che dovrà essere bravo a narrare e ad usare una certa carica emozionale. é importante che la storia sia collocata dopo l'espressività motoria perché permette ai bambini di rappresentarsi delle azioni (quelle degli eroi) che rassicurano e allo stesso tempo di allontanare l'intensità delle emozioni; questa decentrazione è indispensabile per facilitare il passaggio al momento successivo della seduta.

  • la fase dell'espressività plastica e grafica: permette di accedere ad un altro livello di capacità di simbolizzazione e di decentrazione. I bambini possono simbolizzare e rappresentare, ma non devono mai essere spinti a farlo, altrimenti otterremmo delle produzioni stereotipate, bisogna rispettare i loro tempi e non interromperli.

 
Se una seduta di Pratica Psicomotoria non prevedesse questa fase di espressività plastica e grafica, non soddisferebbe gli obiettivi della Pratica né del percorso di maturazione previsto per aiutare i bambini a crescere, perché non condurrebbe "dal piacere di agire al piacere di pensare".

martedì 14 aprile 2015

La STANZA della psicomotricità

è divisa in due spazi:

  •  un primo luogo, più ampio, riservato all'attività motoria
  •  un secondo luogo, più ridotto, destinato all'espressività plastica, grafica e al linguaggio

Entrambi questi luoghi sono dotati di materiale specifico.
Dell'importanza del secondo spazio parleremo più avanti!

La stanza prevede alcuni arredi particolari: spalliere, un grande specchio a parete, lavagna, armadi, contenitori di plastica per riporre gli oggetti.
Il materiale che caratterizza questa stanza è:
- cuscini di gommapiuma: connotano la Pratica e sono stati realizzati appositamente per questo tipo di attività. Sono di diverse forme e grandezze: cubi, rettangoli, cilindri...Sono leggeri e voluminosi, l'ideali per costruire, distruggere, saltare e rotolare!
- materassi: spessi o sottili, per impedire ai bambini di farsi male ma anche per offrire supporti diversi, per creare "trampolini di lancio", discese e salite.
- piano inclinato: morbido o rigido, più o meno alto.
- cuscini
- corde
- stoffe: per coprirsi, avvolgersi, costruire, travestirsi.
- animali di peluche e bambole morbide
- tubi di gommapiuma
- palline

Tutti questi materiali possono essere usati liberamente dai bambini, l'educatore avrà cura di predisporre l'ambiente in modo da offrire loro un certo tipo di stimoli, in base all'età e ai loro interessi.

venerdì 10 aprile 2015

Psicomotricità ed educazione

 La seduta di psicomotricità è un luogo educativo perché è volta a creare particolari condizioni di base che permettano lo sviluppo armonioso di ogni bambino.
Ogni bambino viene riconosciuto nella sua originalità, nell’espressione del suo mondo interno tramite il suo corpo. Nella seduta si accoglie e si osserva la manifestazione della sua “onnipotenza”, la sua pulsionalità motoria che è, per usare le parole di Aucouturier, “come un torrente che scende dalla montagna: niente e nessuno può fermare la sua forza brutale e selvaggia”.


L’azione educativa consiste nell’aiutare il bambino a far evolvere questa pulsionalità motoria (che di per sé non è né buona né cattiva) fino al piacere di compiere azioni più sfumate, anche con intenti di tipo sociale. Se il bambino, con l’aiuto dell’educatore, non compie questo percorso, resta nell’impulsività motoria, cioè continuerà ad utilizzare un’energia sproporzionata e senza controllo, non adeguata all’attività che intende realizzare.

giovedì 9 aprile 2015

L'importanza del CORPO

Il corpo e la motricità sono aspetti fondamentali per un bambino, specialmente se molto piccolo.
Sono uno dei nuclei fondamentali su cui si struttura l’intero processo di sviluppo del bambino, la sua crescita avviene da subito anche attraverso la dimensione corporea e motoria. 
Nel bambino piccolo non c’è dicotomia tra corpo e mente: il bambino è il corpo! Attraverso il corpo esperisce e si confronta, entra in comunicazione con il mondo che lo circonda. 
Quando ancora non ha altro modo di farsi capire, il corpo e la sua tonicità diventano il modo privilegiato di comunicare con gli altri, per questo bisogna prestare la dovuta attenzione ai suoi movimenti e alla sua tonicità! 

sabato 4 aprile 2015

Ciao!
Volevo lasciarvi come spunto di riflessione questa poesia di Paul Baudiquey, metafora della Pratica Psicomotoria, con cui Aucouturier inizia il suo libro "Il metodo Aucouturier".

Si personne, jamais,
ne nous avait touchés
nous serions des infirmes.

Si personne, jamais,
ne nous avait parlè
nous serions des muets.

Si personne, jamais,
ne nous avait souri,
et regardé
nous serions des aveugles.

Si personne, jamais,
ne nous avait aimés
nous ne serions "personne".

Trad:
Se nessuno ci avesse mai toccato, saremmo infermi.
Se nessuno ci avesse mai parlato, saremmo muti.
Se nessuno ci avesse mai sorriso e guardato, saremmo ciechi.
Se nessuno ci avesse mai amato, non saremmo persone.



venerdì 3 aprile 2015

La Pratica Psicomotoria

La psicomotricità è una disciplina che si è sviluppata in Francia grazie a Bernard Aucouturier e André Lapierre.

La Pratica psicomotoria si basa su un'idea di persona considerata globalmente nella sua corporeità, intelligenza e affettività tra loro profondamente interagenti. Si tratta di un'attività rivolta ai bambini che mira a favorire lo sviluppo, la maturazione e l'espressione delle potenzialità del bambino a livello motorio, affettivo, relazionale e cognitivo, concepite non come ambiti separati ma viste nell'ottica della globalità della persona. Aiuta i bambini a crescere armoniosamente accompagnando e favorendo il loro processo di crescita e di strutturazione dell'identità.
La Pratica Psicomotoria utilizza il gioco spontaneo, il movimento, l'azione e la rappresentazione perché è tramite l'azione e il piacere che questa genera che il bambino scopre e conquista il mondo.
Il gioco è un’attività che procura al bambino un’enorme piacere. Soprattutto nella stanza della psicomotricità, che offre molti stimoli e in cui è libero di agire, il bambino ha la possibilità di mostrarsi autenticamente, manifestando tutto il suo mondo interiore.

Il fine della pratica psicomotoria è quello di aiutare il bambino a passare gradualmente 
“dal piacere di agire al piacere di pensare”.

Bernard Aucouturier, il fondatore della Pratica Psicomotoria

giovedì 2 aprile 2015

Ciao a tutti!

Mi chiamo Arianna e sono una studentessa di Scienze dell'Educazione per la prima infanzia dell'Università di Padova.
Ho pensato di creare questo blog sulla pratica psicomotoria perché durante il mio tirocinio formativo mi ha molto incuriosito.
La trovo una pratica molto interessante e piena di potenzialità, così con questo blog spero di poter dare qualche indicazioni in più a chi ancora non la conosce ma è curioso!