La seduta di
psicomotricità è un luogo educativo perché è volta a creare particolari
condizioni di base che permettano lo sviluppo armonioso di ogni bambino.
Ogni bambino viene riconosciuto nella sua originalità, nell’espressione
del suo mondo interno tramite il suo corpo. Nella seduta si accoglie e si
osserva la manifestazione della sua “onnipotenza”, la sua pulsionalità motoria
che è, per usare le parole di Aucouturier, “come un torrente che scende dalla
montagna: niente e nessuno può fermare la sua forza brutale e selvaggia”.
L’azione educativa consiste nell’aiutare il bambino a far
evolvere questa pulsionalità motoria (che di per sé non è né buona né cattiva)
fino al piacere di compiere azioni più sfumate, anche con intenti di tipo
sociale. Se il bambino, con l’aiuto dell’educatore, non compie questo percorso,
resta nell’impulsività motoria, cioè continuerà ad utilizzare un’energia sproporzionata
e senza controllo, non adeguata all’attività che intende realizzare.
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