mercoledì 22 aprile 2015

La SEDUTA di psicomotricità

Ecco le parti fondamentali in cui si struttura una seduta:

  • il rituale iniziale: è un momento importante perchè serve a connotare la seduta come un momento educativo eccezionale e a differenziarla rispetto agli altri momenti della giornata. All'entrata, se la sala lo permette, i bambini si tolgono la scarpe restando a piedi nudi. Si siedono su una panca che sarà posta in modo tale da vedere tutta la stanza e i giochi. Si chiamano per nome tutti i bambini e anche gli assenti. Dopodichè si ricorda che la sala è stata preparata per loro e per i loro giochi, che possono giocare liberamente ma rispettando delle condizioni; si ripetono quindi le regole che sono:
    • si sta attenti a non farsi male
    • non si fa male agli altri bambini  
    • non si distrugge quello che gli altri hanno costruito
Poi si ricorda che allo scadere del tempo di gioco, i bambini verranno invitati a spostarsi nel secondo luogo dove si racconterà una storia e si potrà scegliere se fare un disegno o costruire.


  • la fase di espressività motoria: il segnale del "via!" pone fine all'attesa di giocare e i bambini possono correre a distruggere il muro che è stato preparato per loro, azione che permette di liberare un'intensa emozione collettiva. Il gioco avviene liberamente e potremo osservare il manifestarsi del mondo interiore di ogni bambino, delle sue paure e dei suoi bisogni. I giochi saranno diversi in base all'età, a partire dai giochi più senso-motori dei piccolini (saltare, rotolare, scivolare, correre, nascondersi) a quelli più simbolici dei grandi (costruire case e rifugi, travestirsi e giocare a fare la principessa o il cattivo).












  • la fase della storia: svolge la funzione di rassicurazione profonda attraverso il linguaggio. Si gioca su due registri: prima l'aumento dell'angoscia, partendo dai temi collegati alle paure che i bambini hanno manifestato durante la seduta, e poi il ritorno alla rassicurazione. La storia può svolgersi anche a puntate e parte sempre dagli spunti che i bambini forniscono allo psicomotricista, che dovrà essere bravo a narrare e ad usare una certa carica emozionale. é importante che la storia sia collocata dopo l'espressività motoria perché permette ai bambini di rappresentarsi delle azioni (quelle degli eroi) che rassicurano e allo stesso tempo di allontanare l'intensità delle emozioni; questa decentrazione è indispensabile per facilitare il passaggio al momento successivo della seduta.

  • la fase dell'espressività plastica e grafica: permette di accedere ad un altro livello di capacità di simbolizzazione e di decentrazione. I bambini possono simbolizzare e rappresentare, ma non devono mai essere spinti a farlo, altrimenti otterremmo delle produzioni stereotipate, bisogna rispettare i loro tempi e non interromperli.

 
Se una seduta di Pratica Psicomotoria non prevedesse questa fase di espressività plastica e grafica, non soddisferebbe gli obiettivi della Pratica né del percorso di maturazione previsto per aiutare i bambini a crescere, perché non condurrebbe "dal piacere di agire al piacere di pensare".

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